PIANURA



Pianura
Stato Italia Italia
Regione Campania Campania
Provincia Napoli Napoli
Città CoA Città di Napoli.svg Napoli
Circoscrizione Municipalità IX
Altri quartieri Soccavo
Codice postale 80126
Superficie 11,45 km²
Abitanti 58 362 ab. (2001)
Densità 5 097,12 ab./km²
Nome abitanti pianuresi
Patrono san Giorgio Martire

Pianura (Chianura in napoletano) è un quartiere della periferia occidentale di Napoli sito a sud della collina dei Camaldoli, fino ai pressi della "Montagna Spaccata", è stato comune autonomo fino al 1926[1].

Confina con i quartieri di periferia occidentali di Soccavo, Chiaiano, Agnano e Fuorigrotta e con i comuni di Quarto eMarano di Napoli.


Etimologia e cenni storici

Il toponimo deriva dal suo territorio pianeggiante circondato da alture. Nel 1926, rientra nel piano di risanamento messo in atto nel periodo fascista, acquisendo lo status di quartiere del Comune di Napoli. Dopo essere stata IV Circoscrizione, dal 2005 insieme a Soccavo è parte della IX Municipalità del Comune di Napoli.

Siti archeologici

L'antica località di Pianura si trovava sulla via di transito per Cuma, per cui sono numerosi gli insediamenti ed i siti archeologici presenti sul territorio, molti dei quali andati perduti durante gli innumerevoli scavi, demolizioni e nuove costruzioni che hanno sventrato il quartiere. Di particolare rilievo il sito rinvenuto sotto la "masseria Monteoliveto" durante i lavori di ristrutturazione; nel sito infatti sono state scoperte fondazioni stratificate, l'ultima delle quali potrebbe essere di originesannita.

L'attuale impianto in elevazione è di epoca medievale e si erge su moduli di origine certamente greca, su cui si trovano le mura romane in opus. Sono state, inoltre, rinvenute le vestigia di antiche terme artificiali, alimentate con il fuoco, ed in particolare le tre camere tipiche degli impianti di epoca imperiale, calidariumfrigidariumtepidarium, completamente rivestite in alabastro.

Altro sito di un certo rilievo storico è la cava dalla quale si estraeva il piperno, materiale con il quale furono edificati centinaia di palazzi napoletani, tra i quali ilmausoleo di Posillipo; questa cava, oramai dismessa da almeno un secolo, attraversa in senso trasversale la collina dei Camaldoli, sbucando a Soccavo (da cui prende il nome, e che in origine era sub Cavae). La leggenda del quartiere accenna a delle diramazioni che si estendono sino a Capodimonte, oltre a costituire un passaggio naturale di congiunzione tra le due località (Pianura - Soccavo).

Nel territorio comunale, presso il confine con Capua e l'antica Liternum vi è la Torre Lupara (sita a 80 mt s.l.m.), sorta di costruzione con sottopasso carrabile ad arco a tutto sesto incorniciato con travertino. Era punto d'intersezione di vie di comunicazione.

Restaurata la chiesa in onore a Don Giustino Russolillo (fondatore dell'ordine dei padri vocazionisti), mèta di pellegrinaggio religioso.