Napoli - Catacombe di San Gaudioso
 
  Napoli - Catacombe di San Gaudioso  
   
 

Ci troviamo nell'area di Napoli detta extra moenia, fuori le mura dell'antica città di Neapolis, in corrispondenza di Porta S. Gennaro; in questa zona numerosi sono i siti cimiteriali, non potendo sin dalle origini seppellire i defunti all'interno delle mura della città.

Le catacombe napoletane furono utilizzate solo come cimiteri non come rifugi dalle persecuzioni.

Alle catacombe, IV-V sec.,si accede dal Succorpo (in origine Basilica paleocristiana) della seicentesca Basilica di S. Maria della Sanità.

 
 

Sulla parete di fondo si trovava l'affresco, quasi del tutto svanito, dell'antica immagine della Madonna della Sanità (sec. V-VI) che è anche la più antica immagine mariana a Napoli, oggi custodita nel primo altarino sulla destra della basilica moderna. 

In esso è conservato, sulla sinistra, un affresco del sec. IX che rappresenta la Vergine col bambino e due Santi vescovi ai suoi lati, uno probabilmente San Gaudioso vescovo dell'Abitinia. Il settecentesco pavimento in maioliche sostituisce l'originaria pavimentazione probabilmente in tufo; altarini in marmo e stupendi affreschi di G. Bernardino Fera chiudono gli originari ingressi ai cubiculum delle catacombe; l'altare maggiore è dedicato a papa Antero, che fu papa per soli due mesi, eletto il 21 novembre del 235, morì il 3 gennaio del 236. 

Dopo la traslazione dei corpi dei santi in città nel IX sec., l'ecclesia beati Gaudiosi cadde nel dimenticatoio, cancellata dalla Lava dei Vergini. Il ritrovamento fu quasi miracoloso, come ci racconta il Celano. Probabilmente il cimitero adiacente la Cripta già esisteva prima dell'arrivo di Gaudioso, come uno dei numerosi cimiteri in questa zona (Borgo dei Vergini e borgo della Sanità).

 

Le catacombe furono poi dedicate a Gaudioso perchè ivi sepolto (453 ?), dopo il suo arrivo a Napoli a causa delle persecuzioni del re ariano Genserìco nel V sec., che lo costrinse a salire con una piccola comunità di cristiani su una barca destinata ad affondare; miracolosamente la barca approdò a Napoli ed i naufraghi furono accolti probabilmente dall'allora Vescovo napoletano Nostriano. 
I mosaici e gli affreschi delle catacombe che ancora oggi si possono ammirare sono databili tra i secoli V e VI. Negli affreschi sono riprodotte scene simboliche ricorrenti nell'arte paleocristiana, immagini di santi e figure di defunti; nei mosaici sono raffigurati i seguenti simboli: la vite, la croce, gli agnelli, gli uccelli, la colomba, i pesci e i calici.