Tina Pica, nome d'arte di Annunziata Pica, (Napoli, 31 marzo 1884 – Napoli, 16 luglio 1968), è stata un'attrice italiana di teatro e cinema.
Nata a ridosso del Borgo Sant'Antonio Abate, Tina Pica, dopo aver recitato per la compagnia di Eduardo De Filippo, esordisce al cinema nel film Il cappello a tre punte (1934) all'età di 50 anni.
Dopo aver recitato in pellicole come Il voto (1950) e Ergastolo (1952), a 69 anni interpreta il ruolo di Caramella in Pane, amore e fantasia (1953) e nei seguitiPane, amore e gelosia (1954), con cui vince il Nastro d'Argento alla migliore attrice non protagonista, e Pane, amore e... (1955), commedie con cui diviene una delle caratteriste comiche più amate del cinema italiano del dopoguerra.
Tra le sue interpretazioni più popolari ricordiamo quelle in Buonanotte... avvocato! (1955), Destinazione Piovarolo (1955) con Totò, Un eroe dei nostri tempi(1955), Era di venerdì 17 (1956), Ci sposeremo a Capri (1956), La nonna Sabella (1957), con Sylva Koscina e Renato Salvatori, La nipote Sabella (1958),Lazzarella (1957), Il conte Max (1957), La zia d'America va a sciare (1958), La duchessa di Santa Lucia (1959), La Pica sul Pacifico (1959), Non perdiamo la testa (1959) e Ieri, oggi, domani (1963), il suo ultimo lavoro per il cinema, all'età di 79 anni.
Si spense a 84 anni a casa di un nipote. A Roma le è stata intitolata una via e a Napoli un giardino.
Recitava le sue orazioni in un latino napoletanizzato, lo stesso che Eduardo le concede
in Napoli Milionaria; a chi le chiese: «Recitate una preghiera per ogni Santo?» lei
rispose. «Oh no, sono troppi, faccio un forfait
Traduce in lingua napoletana testi come San Giovanni decollato di Nino Martoglio.
Gestisce a Napoli il Teatro Italia, dapprima con Agostino Salvietti e poi da sola. Recita in commedie di uno o due atti, spesso scritte da lei stessa, che precedono la proiezione del film
Gli anni Trenta segnano, con l’ingresso nella “Compagnia Teatro Umoristico I De Filippo”, l’inizio della sua collaborazione artistica con Eduardo, il quale inventa personaggi per lei e le affida ruoli di rilievo. Il debutto di Natale in Casa Cupiello la vede nei panni di Concetta (forse pensata su di lei), la moglie di Lucariello, non meno protagonista di Eduardo.
Dopo un primo addio, rientra nel marzo del 1945 nella nuova Compagnia “Il Teatro di Eduardo” e vi resta fino al 1947 recitando in capolavori come Napoli milionaria, Filomena Marturano, Questi fantasmi. Poi una lunga assenza, ma, nel 1954, Tina è di nuovo al suo fianco, al Teatro San Ferdinando di Napoli per Palommella zompa e Vola (Antonio Petito), Miseria e Nobiltà (Edoardo Scarpetta), fino al burrascoso e definitivo addio nella primavera del 1955.
Tina aveva ottenuto da Eduardo una “breve vacanza” per interpretare Pane, Amore e Fantasia ma la
lavorazione del film si protrae per parecchio tempo. Al suo ritorno, Eduardo la accoglie con un freddo «Mo nun me
sierve. Ti chiamerò io quando avrò bisogno»,
Tina ribatte:«Al piacere di non rivederla!».
Questo scambio di amare battute segna la fine del loro sodalizio artistico e determina la scelta esclusiva di Tina per il cinema, grazie alla quale oggi possiamo conoscerla e apprezzarla.
L’espressione stupita e attonita e la sola sua presenza in scena suscitano ilarità; con quella grazia semplice e seria che hanno i figli d’arte e i grandi attori, filtra i ruoli, le parole che le prestano gli autori e le riscrive con il suo inimitabile corpo scenico.
Tina ha avuto due grandi passioni: il fumo e il gioco. Giocava a poker con accanimento, ma amava, oltre alle carte, il lotto, le lotterie, la roulette.
Si racconta che in seguito al successo di Filomena Marturano, il 13 luglio 1947, la Compagnia venne ricevuta in udienza privata dal Papa.
Tina sussurra all’orecchio di Eduardo: «Direttò, questa sarebbe una buona occasione per chiedere al Papa tre numeri buoni da giocare al lotto».
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