Chiaiano | |
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Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Città | Napoli |
Circoscrizione | Municipalità VIII |
Altri quartieri |
Piscinola Scampia |
Superficie | 9,67 km² |
Abitanti | 23 045 ab. |
Densità | 2 383,14 ab./km² |
Patrono | San Giovanni Battista, San Raffaele Arcangelo, San Nicola di Bari |
Giorno festivo | 24 giugno, 24 ottobre, 6 dicembre |
Chiaiano è un quartiere di Napoli, è stato comune autonomo fino al 1926, con la denominazione di Chiaiano ed Uniti. Il comune di Chiaiano ed Uniti raggruppava i vecchi casali di Chiaiano, Polvica e Santa Croce e Marianella, oggigiorno insieme ai quartieri di Piscinola e Scampia costituiscono la VIII municipalità di Napoli.
Ha una superficie di 9,67 km² con 23.045 residenti e confina a nord con i comuni di Marano di Napoli e Mugnano di Napoli, a ovest con il quartiere Pianura, a sud con il quartiere Arenella e a est con i quartieri Piscinola e San Carlo all'Arena.
Il suo nome deriva dall'abitudine dei Romani di denominare i primi insediamenti stabili oppidum o castrumanteponendovi il nome del primo fondatore. Col tempo castrum e oppidum si contrassero in anum, che si trasformò nel suffisso aggiunto alla denominazione[1]. Come Marano deriva da Marius e anum e Giuliano (poi Giugliano) daIulius e anum, Chiaiano deriva con molta probabilità da Caius e anum, quindi originariamente era Caiano. Secondo altre fonti, deriva da drago e anum. Nei cedolari dei duchi di Durazzo e dei viceré spagnoli il luogo è indicato con altri nomi, quali Plajanun, Chiaianun e Chiaiana.
Il territorio (in cui sono state ritrovate tracce di insediamenti osci probabilmente risalenti all'VIII secolo a.C.), lontano dal mare e ricoperto da una fitta boscaglia nota come "Sévera" ("selva", Vedi infra^), è stato dominato dai Cumani e dai Sanniti, per poi passare, nel 326 a.C., ai Romani. Divenne in seguito un casale della diocesi di Napoli.
Durante l'amministrazione francese (Giuseppe Bonaparte (1806-1808) e Gioacchino Murat (1808-1815), divenne un'entità amministrativa autonoma, status mantenuto anche dopo la restaurazione borbonica e dopo la proclamazione del Regno Delle Due Sicilie (1816); nel 1926, nell'ambito della riorganizzazione delle grandi città voluta dal fascismo, fu aggregato al Comune di Napoli[2], diventandone una frazione (poi quartiere negli anni ottanta).
Ha conosciuto una profonda urbanizzazione soprattutto a seguito della legge 219/1981, per mezzo della quale furono realizzati agglomerati di edilizia residenziale pubblica per i terremotati del 1980. Nonostante la vicina influenza di quartieri problematici, Chiaiano sembra essere rimasto relativamente immune all'apporto negativo delle varie organizzazioni criminali, specie in confronto con zone di recente urbanizzazione come Scampia.
Il nucleo abitativo più antico del quartiere si poggia su un terreno carsico ricco di caverne e pozzi artesiani per captare le sorgenti di acqua.
Nel quartiere è presente una zona a prevalente vocazione boschiva detta Selva di Chiaiano: all'interno di essa sono presenti borghi contadini, boschi di castagne ed aree agricole; numerose le cave profonde circa 100 metri, un tempo sfruttate per l'estrazione del tufo, tra l'altro ben visibili nella percorrenza della tratta esterna della metropolitana collinare di Napoli che reca alla stazione di Chiaiano-Marianella e già utilizzate in passato dalle varie famiglie camorristiche locali come discariche illecite per sostanze pericolose provenienti da tutta Italia.
Il quartiere di Chiaiano è abbastanza attivo sotto il punto di vista dello sport. La squadra di calcio locale, l'A.C. Chiaiano, partecipa al campionato di Terza Categoria, dopo aver disputato due anni di fila in Seconda Categoria, si allena presso il centro polifunzionale “Le Ciliegie” uno dei più importanti centri sportivi della città con impianti adibiti al calcio, basket, pallavolo, tennis, rugby ed atletica.
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