Miano | |
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Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Città | Napoli |
Circoscrizione | Municipalità VII |
Altri quartieri |
San Pietro a Patierno Secondigliano |
Codice postale | 80145 |
Superficie | 1,87 km² |
Abitanti | 26 501 ab. |
Densità | 14 171,66 ab./km² |
Nome abitanti | Mianesi |
Miano è un quartiere della periferia nord di Napoli. Confina a nord col quartiere di Scampìa, ad est con Secondigliano, ad ovest coi
quartieri Piscinola e Marianella e a sud col quartiere San Carlo all'Arena.
Ha fatto parte, prima dell'ingrandimento del comune di Napoli avvenuto nel 1926 durante il Fascismo, dei disciolti comuni di Secondigliano e Chiaiano ed Uniti.
Nella recente riforma della struttura amministrativa del Comune, Miano, insieme con Secondigliano e San Pietro a Patierno, costituisce la 7^ Municipalità del Comune
di Napoli sebbene gran parte delle sue costruzioni sia di origine relativamente recente.
Per arrivare a Miano ,si può seguire la via di Miano che inizia dal tondo di Capodimonte e termina fino al quadrivio di Secondigliano.Per via Miano si trova il Parco di Bellaria considerato un semi-quartiere per la popolazione che supera i 1.000 abitanti,questo è considerato parte di Miano sia per via del CAP anch'esso 80145, sia per gli stretti collegamenti tra queste due zone limitrofe. La zona è conosciuta per attività criminali che insistono su tutta l'area nord della città.
Condivide col resto della periferia nord cittadina una situazione di marcato malessere sociale ed economico aggravata anche dalla scarsa visibilità che il quartiere ha, anche nei confronti di Scampìa e Secondigliano.
L'economia è basata sul terziario, ma fino a una decina di anni fa a Miano era in attività il grande stabilimento della Birra Peroni, che offriva lavoro a centinaia di famiglie. Dopo la vendita dell'azienda, lo stabilimento è stato chiuso e attende l'attuazione di un grande progetto che vuole creare nell'ex-area industriale un polo commerciale-ricreativo. Stessa situazione attanaglia la clinica Villa Russo per la nota crisi regionale che vede in primo piano il settore della sanità.
Un problema del quartiere, così come dell'intera città e provincia, è la presenza della camorra che ne impedisce il decollo economico, sociale e civile soprattutto per i giovani che spesso sono tratti in inganno dall'organizzazione.
Ed è all'interno di questo problema che un gruppo di persone si è inserito per collaborare, per essere presente sia come operatori che come cittadini, per la costruzione ed la promozione di interventi rivolti ai bisogni dei minorenni di Miano. L'opportunità è stata colta grazie al progetto “Granello di Senape” nato un anno dopo l'approvazione della legge 1991 n. 216 con lo scopo di offrire agli adolescenti del quartiere la possibilità di apprendere un mestiere lecito. Il progetto voleva essere una scommessa rispetto alla capacità di produrre delle alternative alla criminalità organizzata, senza negare i problemi sociali che si presentano ma cercando di risolverli a partire dalle risorse caratteriali dei ragazzi.
Al progetto collaborano il Consultorio Familiare “G. Toniolo”, l'Opera Don Guanella e la Cooperativa “Obiettivo Uomo” che hanno messo a disposizione i locali adatti per l'esercizio della pratica professionale (barman, sartoria, estetista, parrucchiere, pizzaiolo, etc.). Oltre alla formazione, il progetto prevede la possibilità di svolgere uno stage presso aziende convenzionate e la possibilità di partecipare a delle coloni estive per i ragazzi più piccoli. Il successo del progetto è stato tale che l'associazione proponente è diventata un punto di riferimento per tutte le agenzie territoriali che si occupano di minori a rischio: dal 1992 al 1997 hanno trovato lavoro circa 600 giovani.
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