Secondigliano | |
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Stato | Italia |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Città | Napoli |
Circoscrizione | Municipalità VII |
Altri quartieri |
Miano San Pietro a Patierno |
Codice postale | 80144 |
Superficie | 2,94 km² |
Abitanti | 55 000 ab. |
Densità | 18 707,48 ab./km² |
Nome abitanti | Secondiglianesi |
Patrono | santi Cosma e Damiano, san Gaetano Errico(compatrono) |
Giorno festivo | 26 settembre, 29 ottobre |
Secondigliano è un quartiere della periferia nord di Napoli, facente parte della VII municipalità di Napoli, insieme ai quartieri di Miano e San Pietro a Patierno.
Confina a nord-ovest con il quartiere di Scampìa, ad ovest con il quartiere di Miano; a sud con i quartieri San Carlo all'Arena e San Pietro a Patierno ed a est con i comuni di Arzano e Casavatore.
Già casale di Napoli, è stato comune autonomo (comprendente anche Scampìa) per poi essere fuso con il comune di Napoli, di cui ha costituito la circoscrizione numero 15, durante il Fascismo nel 1926
Il termine è la contrazione di secondo miglio, trovandosi ad una distanza di due miglia dal centro della città, segnalata dalla seconda pietra miliare della via Capuana o Atellana (anche se, secondo alcuni storici, il suo nome potrebbe derivare dalla famiglia romana dei Secondili, oppure dalla sua posizione geografica, in quanto a ridosso dei colli Secondili).
Il quartiere ha una struttura urbana molto moderna con la maggior parte delle costruzioni realizzate nel periodo di espansione edilizia degli anni settanta e ottanta del XX secolo, in particolare con l'edificazione dell'area connessa alla Legge 167 . Tuttavia la prima urbanizzazione del quartiere è partita negli anni cinquanta. Nella progettazione del quartiere intervenne anche l'architetto organico Piero Maria Lugli.
Come nel resto della periferia nord, il numero degli abitanti ufficiali andrebbe visto al rialzo per la presenza di numerosi abitanti non registrati. Il quartiere presenta forti segni di disagio sociale ed economico: bassa scolarizzazione, abbandono scolastico, elevata disoccupazione e soprattutto capillare presenza della criminalità. Il picco negativo si è raggiunto negli ultimi mesi del 2004 quando Secondigliano è diventata teatro della guerra di camorra che proprio nel quartiere ha diverse roccaforti. La zona è infatti dominata dai clan dell'Alleanza di Secondigliano e dal clan del boss Paolo Di Lauro, arrestato nel settembre 2005, in lotta con i cosiddetti "scissionisti", fuoriusciti dal clan. La presenza della malavita organizzata è testimoniata dal florido mercato degli stupefacenti, particolarmente attivo nella zona delle cosiddette Case Celesti, nel Rione 167 e nel Rione dei Fiori.
Per fronteggiare i problemi sociali vi sono sia strutture pubbliche che private. Il centro servizi sociali municipale, ad es., svolge funzioni di segretariato sociale, di selezione ed assegnazione alle strutture di accoglienza, di monitoraggio e analisi dei problemi. Sul territorio, inoltre, sono presenti numerose associazioni e cooperative che collaborano proficuamente per la promozione dei diritti di cittadinanza tramite una serie di iniziative quali, ad es., il progetto “Rete Anziani” che prevede corsi di ginnastica e riabilitazione per la terza età, il progetto “Nonno civico” per la sicurezza dei bambini fuori le scuole, il “Pony della solidarietà” per il trasporto di pacchi o spese a domicilio e il progetto “Tonino” per il carcere di Secondigliano.
Inoltre nel quartiere ha un'ottima tradizione la pallacanestro. La squadra, il Centro Sportivo Secondigliano, si allena al Palacino in via Traversa Scippa, e gioca le partite casalinghe al Palastadera, sito in via Stadera. Il C.S.S. milita nel campionato regionale della serie D campana.
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